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MTB:Alpe Berru-Nonio |
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Scritto da fabri |
Giovedì 09 Maggio 2013 18:51 |
Località di partenza e arrivo: Il classico giro dell'alpe Sacchi è per me un appuntamento annuale in questo periodo primaverile in cui si viaggia a quote di media montagna. Da tempo cercavo nuove varianti al tracciato classico (che trovate qui su queste stesse pagine), e alla fine ce l'ho fatta a scovare un bellissimo sentiero, inspiegabilmente sconosciuto, che in puro stile freeride scende verso i laghetti di Nonio, evitando la lunga e noiosa strada sterrata... In questo pazzo scorcio di primavera il meteo è altamente instabile, ed anche oggi le previsioni non promettono nulla di buono: piogge e temporali dal pomeriggio... Oggi parto da Nonio di buon mattino, seguendo le indicazioni per il cimitero ci si trova ben presto a pedalare sulla vecchia mulattiera per Cesara, caratteristica con i suoi muretti a secco. A Cesara, giusto per complicare un po' le cose, seguo la traccia GPS della Gran Fondo del lago d'Orta, che con un tortuoso saliscendi lambisce le case alte del paese per imboccare infine una ripida strada selciata, nei pressi di una vecchia fucina abbandonata: percorsi pochi metri a piedi a causa delle pietre viscide, eccomi finalmente su un bel sentierino che corre alto nel bosco per poi planare, con un tratto di discesa piuttosto tormentato, sui verdi prati di una radura proprio nei pressi dell'incrocio con la strada provinciale di Arola e del Passo della Colma. Ogni tanto è anche bello perdersi tra le viuzze e i sentieri sconosciuti, però se avete fretta in pochi minuti dal centro di Cesara potete raggiungere l'inizio della salita.... Bene, ora ci aspetta l'odiato asfalto per 3,5 km, toccando prima il centro di Arola e la bella Chiesa dell'Annunziata posta sul tornante all'uscita del paese: poco oltre, nei pressi di un deposito di materiale edile, si stacca sulla destra una stradella asfaltata che conduce ad alcune case isolate ben visibili. La si segue per abbandonare dopo pochi metri l'asfalto e ritrovare un'ampia sterrata che inizia a risalire con pendenze via via più decise le pendici boscose della montagna: in questo periodo i faggi si stanno rivestendo di verde, e l'emozione di trovarsi in questi antichi boschi affacciati sul lago è sempre notevole. Senza grossi problemi si giunge così all'imponente caseggiato dell'alpe Pizzanigone, quindi alcune rampe sempre più ripide portano ad un tratto in falsopiano immerso in una fitta pineta. Si giunge infine ad un crocevia di piste forestali, innestandosi sul percorso classico per l'Alpe Sacchi proveniente dall'Alpe Trevigno (leggi qui....) |
Ultimo aggiornamento Giovedì 16 Maggio 2013 22:15 |