La ciclovia del Po segue il corso del fiume ed è un affascinante itinerario a tappe della lunghezza di 244 km, da percorrere in bicicletta alla scoperta del paesaggio fluviale padano.
La città di partenza è Torino fino all’arrivo alla foce del Po, alla città di Porto Tolle.
L’itinerario piemontese attraversa la campagna, tra risaie e campi coltivati con una miriade di esemplari di fauna locale da osservare.
Le dolci colline e i borghi, le residenze storiche e le chiese a testimoniare il prestigioso passato costellano i suggestivi panorami della pianura padana fino a Valenza.
L’itinerario lombardo si estende in pianura, ricco di importanti monumenti con la natura rigogliosa del Parco della Golena del Po fino all’Emilia Romagna, alla città di Ferrara inclusa nel Patrimonio UNESCO.
Si riparte da Ferrara per raggiungere Porto Tolle, in Veneto, nel Parco del Delta del Po in un’escursione naturalistica in bicicletta alla scoperta di oltre 300 specie di volatili.
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Itinerario a tappe lungo la Pianura Padana
La Ciclovia del Po è un viaggio nella bellezza delle campagne e della pianura fluviale che si organizza in singoli tratti a seconda del tempo a disposizione.
Il percorso in Piemonte può essere frazionato da Torino a Crescentino, da Crescentino a Valenza.
Da Valenza si fa ingresso in Lombardia con la tappa verso Pavia. Da qui si raggiunge l’Emilia Romagna con la tappa verso Piacenza.
Il tragitto dall’Emilia Romagna ritorna in Lombardia con le tappe da Piacenza a Cremona, da Cremona a Casalmaggiore, da Casalmaggiore a Borgoforte, da Borgoforte a Ostiglia.
Da Ostiglia si arriva a Bondeno in Emilia Romagna e le successive tappe sono da Bondeno a Ferrara, da Ferrara a Mesola.
L’ultimo tratto della ciclabile del Po termina a Porto Tolle in Veneto dove il fiume raggiunge il mare, dopo il suo lento scorrere nella pianura padana.
Vediamo di seguito due tappe da percorrere in bici con soste in punti di interesse naturalistico, storico e archeologico in Lombardia e in Emilia Romagna.
Tratto Ciclovia del Po: da Cremona a Casalmaggiore
Il percorso in bici nel tratto della ciclovia da Cremona a Casalmaggiore è un itinerario facile ben segnato della lunghezza di 56 km, per il 90% asfaltato e per il 10% sterrato.
È un territorio caratterizzato dalla presenza del Po, con il quale c’è un legame stretto raccontato dalle cascine, dai campi coltivati e dalle barche dei pescatori.
È un itinerario che attraversa il Parco Sovracomunale della Golena del Po e racchiude le caratteristiche dell’ambiente fluviale della pianura padana, in uno scenario in cui si inframmezzano borghi agricoli ad aree dalla vegetazione palustre.
Oltre a una bella pedalata lungo il placido fiume, si può decidere di visitare le attrazioni delle località circostanti.
A San Daniele Po c’è un museo gioiello, il Museo Naturalistico Paleontologico che fa scoprire le origini del territorio del Po a ritroso dalla presenza dell’uomo alle origini.
A Motta Baluffi troviamo il curioso Acquario del Po che è composto da ben 70 vasche in cui sono esposte le specie autoctone e alloctone del fiume e la storia della loro evoluzione.
A Gussola si può ammirare Villa Ferrari che fu costruita alla fine del Cinquecento e divenne per molto tempo casa di villeggiatura della nobiltà cremonese; attualmente è una delle location più esclusive per matrimoni.
Nei dintorni di Gussola, per fare una pausa a contatto con la flora e la fauna c’è l’Oasi Lancone in cui tra pioppi, salici e canneti vivono nel loro habitat naturale varie specie di volatili quali il Falco di Palude, la Cannaiola Verdognola e il Picchio Rosso Maggiore.
Cremona è all’inizio del tratto che conduce a Casalmaggiore ed è conosciuta per i suoi liutai Stradivari e Guarnieri del Gesù, anche se la sua storia di prosperità è legata al fiume e al suo ruolo di importante porto fluviale.
Una visita alla Piazza del Comune è un tuffo nell’epoca medievale, con il Duomo in stile romanico e il Battistero a forma ottagonale a simboleggiare il giorno del Battesimo.
Si prosegue con il Palazzo del Comune e la Loggia dei Militi, gli edifici che rappresentano il potere politico e infine una veduta panoramica da apprezzare dal Torrazzo dopo la salita di ben 500 scalini all’interno della storica torre campanaria del Medioevo.
A Casalmaggiore, all’altro estremo del tratto della Ciclovia del Po, c’è un insolito e sorprendente Museo del Bijou in cui sono conservati gli oggetti di bigiotteria di alto artigianato realizzati tra la fine dell’Ottocento e gli anni Settanta.
È fattibile organizzarsi per il rientro a Cremona con il treno dalla stazione di Casalmaggiore della linea ferroviaria Brescia – Parma.
Tratto Ciclovia del Po: da Ostiglia a Bondeno
La tappa da Ostiglia a Bondeno, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, segue la sponda destra del fiume ed il percorso in bici si snoda su strada asfaltata con esposizione al sole.
I periodi consigliati per iniziare l’itinerario sono la primavera e l’autunno, mentre in estate è meglio evitare le ore assolate scegliendo il mattino o il tardo pomeriggio.
Da ricordare: kit per la riparazione bici e scorta di acqua.
Dopo aver superato il ponte sul Po, si trova Revere in cui si può visitare il Mulino Natante che è una ricostruzione dei mulini adagiati sulle rive del Po alla fine dell’Ottocento in cui alloggiavano anche le famiglie dei mugnai.
Un’altra interessante sosta è allo stabilimento idrovoro La Gonzaghese a Moglia di Sermide, un esempio di archeologia industriale in stile liberty del Novecento, per le opere di bonifica e irrigazione.
Si continua a pedalare lungo l’argine del Po per arrivare alla Rocca Possente di Stellata, una massiccia fortificazione costruita nel Medioevo per il controllo della navigazione sul Po.
Fu ampliata nella metà del Trecento dagli Estensi e una curiosità legata alla sua forma a stella è di essere stata di ispirazione per il nome della cittadina fluviale Stellata di Bondeno.
A Bondeno, pedalando per pochi chilometri fuori dal centro abitato a Settepolesini, c’è un sito archeologico molto particolare “L’Oasi Zarda”.
Qui sono stati ritrovati resti di animali preistorici come il mammut, il bisonte delle steppe e il magacero, in quest’area della pianura padana ricca di reperti sia della fauna sia della flora risalenti a oltre cinquantamila anni fa.