La pratica ciclistica si differenzia da molti altri sport per l’estrema sicurezza che garantisce allo sportivo, almeno per l’attività in città e in montagna di corsa.
La posizione del corpo permette di poter rimanere per ore intere in sella senza avere alcun danno fisico, come invece può accadere per alcune attività, come il calcio, andare in palestra e così via.
Se il ciclista non esagera, tutte le problematiche collegate al ciclismo (es. le ginocchia e la schiena) possono essere tranquillamente evitate, poiché il movimento circolare delle gambe è il migliore ed evita il colpo a terra (a differenza della corsa).
Le cose si complicano un poco quando si parla di determinati tipi di ciclismo, in particolar modo quelli che avvengono in alta quota e che impegnano attivamente il ciclista con salite ripide, discese pericolose, salti e così via.
Le opzioni sono infinite, grazie sia agli ambienti naturali offerti da madre natura, sia alle varie tipologie di bici che sono state progettate a seconda della attività che intendete svolgere.
Il luogo più interessante per sperimentare un ciclismo più attivo e dinamico è sicuramente la montagna, un posto che gli italiano conoscono bene grazie alla sua presenza lungo tutta la penisola.
Le catene montuose del nostro paese offrono infatti scorci mozzafiato e percorsi adatti a tutti, da chi è alle prime armi ai ciclisti esperti.
I sentieri in montagna possono essere lineari e piacevoli, ma possono essere anche ripidi e pieni di ostacoli che possono mettere a rischio l’incolumità del ciclista poco attento.
In questi casi, un aiuto può essere molto importante: avere un/a compagno/a di viaggio che possa soccorrervi può davvero fare la differenza in un momento di pericolo.
In questo articolo approfondiremo la questione dei percorsi in montagna, osservando sia i punti a favore nello scegliere tali tragitti, sia le difficoltà in cui ci si può trovare e come affrontarle.
Vedremo poi i casi in cui conviene scegliere di intraprendere il viaggio insieme a un compagno esperto o a chiunque possa soccorrervi qualora ve ne fosse la necessità.
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Cosa mettere nello zaino quando si va in MTB?
Viaggiare in montagna in bici è indubbiamente il modo migliore per godersi il paesaggio: puoi viaggiare velocemente e nel frattempo goderti la vista offerta dal posto in tutta tranquillità.
Essere previdenti tuttavia può essere importante, anzi, può addirittura salvarvi la vita, casomai cadeste in un precipizio o ci fosse un problema grave.
La montagna può essere meravigliosa, ma anche fatale: a differenza della città, i servizi di pronto soccorso possono essere molto lontani da dove vi trovate, pertanto è meglio portarsi alcuni strumenti base per essere preparati al peggio.
Prima di partire, assicuratevi di portare la vostra MTB dal meccanico per fargli svolgere un check generale su tutti i suoi componenti, così da evitare eventuali rotture al telaio o alle parti più fragili della bicicletta.
Partiamo innanzitutto dal tipo di zaino da portare: consigliamo per comodità le borse singole e non quelle laterali, poiché sono meno ingombranti e rispettano maggiormente l’aerodinamicità del veicolo, a differenza delle altre.
Un’altra opzione è lo zaino a spalla, casomai vogliate rimanere più giorni in alta quota e quindi portare un sacco a pelo; se dovete comprarlo, assicuratevi che abbia il paraschiena, così da proteggervi in caso di caduta.
Oltre al casco, elemento essenziale per andare in bici a prescindere dal luogo, anche le ginocchiere possono essere degli strumenti utili per evitare colpi che possono impedire di continuare a pedalare, e quindi di tornare indietro.
Assicuratevi di portare con voi una pompa, una camera d’aria di scorta o un kit di riparazione per le ruote (vermicelli, smagliacatene, brugole ecc.) e un kit di pronto soccorso (bende, disinfettante, garze sterili, cerotti e via dicendo).
Portatevi anche una borraccia, magari da mettere comodamente in un porta-borraccia facilmente raggiungibile mentre si pedala, poiché il sole è molto più forte in montagna che in città, e può portare a svenimenti improvvisi.
L’importante quindi è essere sicuri di poter riparare gli elementi che più frequentemente possono rompersi durante la traversata (ruote e catena) e di poter bendare/sterilizzare il corpo in caso cadiate per terra.
Riteniamo che questo kit di sopravvivenza sia fondamentale per poter viaggiare in tranquillità all’aria aperta, ma potrebbero essere strumenti utili anche se si viaggia in città e accade un incidente.
Quali sono i rischi di viaggiare in montagna?
La montagna, così come offre viste spettacolari, presenta numerosi rischi, a seconda del percorso che si intende svolgere.
Il primo rischio è quello di forare la ruota, poiché le strade sono spesso composte da ghiaia, ciottoli e pietre acuminate che possono squarciare il copertone. In questo caso, il kit di riparazione della gomma è fondamentale.
Cadere è semplice nelle salite e discese ripide dei monti, e il dislivello può essere piuttosto accentuato, ergo le cadute possono essere gravi, specialmente se si cade fuori dalla strada.
Se ciò accadesse, portarsi il kit da primo soccorso può aiutarvi a “rimediare” a i graffi e distorsioni che possono avvenire durante la caduta, permettendovi di raggiungere la stazione di pronto soccorso più vicina, oppure attendere pazientemente i soccorsi (i quali non arrivano subito!).
Un altro problema che può incorrere in montagna è avere la batteria scarica del telefono e ritrovarsi senza mappa e senza indicazioni in luoghi dispersi, magari a ora tarda e quindi incapaci di trovare la strada di casa.
La soluzione più ottimale è di comprarsi un piccolo ciclocomputer da bici con mappe gps e che garantisca quindi di non utilizzare il cellulare, così da poterlo usare in caso di emergenza.
Sembrano alcuni accorgimenti superficiali, ma molti sono stati i casi di cronaca di gente dispersa che riesce a tornare a casa dopo qualche giorno, infortunato e che non ha potuto chiamare i soccorsi.
Quando andare in bici in compagnia?
Andare in bici in solitudine offre numerosi vantaggi, come seguire una propria tabella di marcia, rispettare i propri tempi e godersi il panorama secondo i ritmi personali di pedalata.
Non dimentichiamoci però che trovare un/a buon/a compagno/a di viaggio può risultare ancora interessante e divertente, senza perdere l’esperienza personale.
Viaggiare in montagna assieme significa viaggiare in maggiore sicurezza poiché, se uno dei due ciclisti ha un malore o cade, l’altro può intervenire tempestivamente soccorrendolo o chiamando il pronto soccorso.
Se il percorso che avete intenzione di fare è pericoloso, o se volete praticare sport intensi come l’enduro e il down-hill, avere un partner di avventure può letteralmente salvarvi la vita.
Conclusioni
Come avete letto in questo articolo, viaggiare in compagnia in montagna non è fondamentale: se il percorso è pianeggiante o senza passaggi pericolosi, potete scegliere tranquillamente di intraprendere il viaggio da soli.
In caso contrario, avere una persona fidata al proprio fianco, con un telefono carico e un kit di pronto soccorso, è molto più consigliato. Una compagnia di 3-4 persone è più che sufficiente per viaggiare in sicurezza ed evitare problemi gravi.
Un esempio di viaggio che richiederebbe di essere svolto in un gruppo di ciclisti può essere il Mont Ventoux, di cui abbiamo parlato in un articolo precedente, oppure il Monte Zoncolan, famosa meta per i ciclisti temerari.
Ci auguriamo che questo articolo vi sia stato d’aiuto, e che sia stato chiaro quando scegliere di andare in bici da soli e quando è raccomandabile invece girare in compagnia.
Per il resto, buon viaggio!